venerdì 4 marzo 2016

Appena letto quanto qui riportato:
http://www.ladonnasarda.it/magazine/chi-siamo/5734/la-bella-di-aggius-e-la-vendetta-del-diavolo.html

Mi preme tra le tante inesattezze far rilevare quanto segue:

1) Mariangela Mamia non era cresciuta nel paese di Aggius, ma nello stazzo di La Ghjunchizza, nella cussorgia di Vignola, dove era nata nel 1834; molto occasionalmente si recava ad Aggius dove la famiglia soggiornava per brevi periodi e dove si trasferì definitivamente dopo lo scoppio della faida, in quanto nel paese il Mamia si sentiva più al sicuro dai suoi nemici.

2) Non era orfana di madre, ma costei era ancora ben viva, tanto che dopo l’uccisione di Antonio Mamia pare si sia risposata. Tra l’altro quando fu ucciso il figlio Michele (14 anni non ancora compiuti) essa era incinta. Nel successivo 22 ottobre 1850 nacque un figlio maschio al quale fu imposto il nome del ragazzo ucciso, Michele. Ancora nel 1853 quando fu ucciso Antonio Mamia era anche allora in dolce attesa; il bambino nacque il 27 agosto 1853 e gli fu posto il nome di Antonio, come il padre ucciso, secondo la consuetudine allora vigente negli stazzi.

3) La storia degli incontri durante i balli nella piazzetta del Rosario è una invenzione del Costa;

4) Sarebbe poi interessante conoscere il grado stretto di parentela che legava Antonio Mamia ai Pileri.

5) La storia di uno dei Pileri invaghito di Mariangela è una balla colossale.
I Pileri esistenti in zona a quell’epoca erano tutti sposati più o meno felicemente e con piccola prole.

6) Non vi è alcuna prova o indizio, neanche piccolissimo, che il giovane Michele Mamia sia stato ucciso dal Muto.


7) In quanto poi alle settanta e passa persone uccise ci sarebbe molto da dire su quanto sia corrispondente alla realtà.

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