DALLE BALLE DI FINE SEC. XIX ALLE BALLE DI INIZIO SEC. XXI. Dopo pubblicato, nel 1885, il romanzo "Il Muto di Gallura" dello scrittore sassarese Enrico Costa, molto è stato scritto sull'argomento, in maniera inesatta modificando la realtà relativa a fatti e persone coinvolte. In seguito a ricerche in loco e su fondi archivistici, ci si ripromette di rilevare gli errori e riportare il tutto il più possibile aderente alla realtà di spazio e tempo nella quale si svolsero le vicende storiche.
martedì 20 settembre 2016
Anche da queste parti si è
rimasti affascinati dalla penna del Costa:
peccato non abbia funzionato con la cognata che lo riempiva di botte quasi quotidianamente; evidentemente non
era tanto terribile.
venerdì 4 marzo 2016
Appena letto quanto qui riportato:
http://www.ladonnasarda.it/magazine/chi-siamo/5734/la-bella-di-aggius-e-la-vendetta-del-diavolo.html
Mi preme tra le tante inesattezze far rilevare quanto segue:
http://www.ladonnasarda.it/magazine/chi-siamo/5734/la-bella-di-aggius-e-la-vendetta-del-diavolo.html
Mi preme tra le tante inesattezze far rilevare quanto segue:
1) Mariangela Mamia non era cresciuta
nel paese di Aggius, ma nello stazzo di La Ghjunchizza, nella cussorgia di
Vignola, dove era nata nel 1834; molto occasionalmente si recava ad Aggius dove
la famiglia soggiornava per brevi periodi e dove si trasferì definitivamente
dopo lo scoppio della faida, in quanto nel paese il Mamia si sentiva più al
sicuro dai suoi nemici.
2) Non era orfana di madre, ma costei era ancora ben viva,
tanto che dopo l’uccisione di Antonio Mamia pare si sia risposata. Tra l’altro
quando fu ucciso il figlio Michele (14 anni non ancora compiuti) essa era incinta. Nel successivo
22 ottobre 1850 nacque un figlio maschio al quale fu imposto il nome del
ragazzo ucciso, Michele. Ancora nel 1853 quando fu ucciso Antonio Mamia era
anche allora in dolce attesa; il bambino nacque il 27 agosto 1853 e gli fu posto il
nome di Antonio, come il padre ucciso, secondo la consuetudine allora vigente
negli stazzi.
3) La storia degli incontri durante i balli nella piazzetta del
Rosario è una invenzione del Costa;
4) Sarebbe
poi interessante conoscere il grado stretto di parentela che legava Antonio Mamia ai
Pileri.
5) La
storia di uno dei Pileri invaghito di Mariangela è una balla colossale.
I Pileri
esistenti in zona a quell’epoca erano tutti sposati più o meno felicemente e
con piccola prole.
6) Non vi è alcuna prova o indizio,
neanche piccolissimo, che il giovane Michele Mamia sia stato ucciso dal Muto.
7) In quanto poi alle settanta e
passa persone uccise ci sarebbe molto da dire su quanto sia corrispondente alla
realtà.
Opere ispirate alla faida tra Mamia e Vasa
IL MUTO DI GALLURA di Enrico Costa
Pubblicato nel luglio 1885, qualche
decennio dopo la fine delle ostilità,
è l’opera più famosa. All’epoca i lutti e le ferite
erano ancora fresche. Anche se erano ancora viventi alcuni protagonisti della
faida, non furono consultati dall’autore. Preferì servirsi delle informazioni
di Giovanni Antonio Spano Ciacciaredda (il Giuseppe del racconto) che non ebbe
alcun ruolo nella faida. Intorno ad esso il Costa costruisce tutta la romantica
storia d’amore del Muto con la giovane Gavina (in realtà Francesca), che è
praticamente inventata.
IN GALLURA di Arturo Garzes
Dramma teatrale in 3 atti pubblicato nel 1890; le vicende
narrate sono chiaramente ispirate al libro del Muto del Costa, anche se la
storia è molto diversa.
MARIANGIOLA, di Umberto Liberatore, poema pastorale in tre
atti pubblicato a New York nel 1921.
I VASA E I MAMIA titolo di una canzone del gruppo Los Marcellos Ferial presentata al concorso “Un disco per l’estate 1967”.
Nel testo non vi è alcun riferimento alla faida. Si racconta
di una tragica serie di omicidi a causa di una capra dei Vasa, uccisa dai Mamia
perché sorpresa a brucare l'erba su un terreno di loro proprietà.
DUE DONNE AD AGGIUS, di Pietro Peru
Pubblicato
a Napoli nel 1982. L’autore basandosi sulla
tradizione orale e su ricordi d’infanzia narra la vicenda della faida vista da Mariangela
Mamia, fidanzata di Pietro Vasa e da Francesca Pes, la donna della quale si era
invaghito il Muto.
IL MUTO DI GALLURA a fumetti di Simone Sanna, pubblicato nel 2003. La vicenda raccontata, ispirata dal libro del Costa, in qualche passo ha poco a che vedere con l’opera originale.
IL MUTO DI GALLURA in versi di sestine, in lingua gallurese di Bortigiadas, pubblicato nel 1948, da Paolo Dettori dove l’autore, nativo dello stazzo di Limpas (Bortigiadas) racconta in versi quanto riportato nel libro del Costa.
LU CONTU DI LU MUTU DI GADDHURA in versi, 150 ottave in gallurese di Aggius, pubblicato nel 2004 da Gianfranco Serra titolare dell’omonima azienda agrituristica.
Nel volume oltre ai versi ispirati sempre al racconto del
Costa, vi è una parte in prosa dove viene sommariamente ricostruita la figura
di Bastiano il Muto.
LA STORIA DEL MUTO
DI GALLURA in versi,
inedito, ad opera di Santino Scano. Riprende il racconto del Costa,
costruendoci un poema abbastanza pregevole dal punto di vita stilistico.
IL MUTO DI GALLURA di Gian Luca Medas, 2012.
Liberamente ispirato al romanzo del Costa; si tratta di uno spettacolo teatrale
rappresentato in quasi tutte le piazze dell’Isola.
MARIANGELA di Pietro Peru.
Pubblicata nel 2015, vuole
raccontare in maniera romanzata la vera storia della faida; molte inesattezze e
stravolgimenti rispetto alla storia reale e a quella raccontata dal Costa.
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