La foto compare in diverse brochure relative all'agriturismo Il Muto di Gallura.
Nella didascalia allegata è specificato che si tratta del nonno del titolare dell'azienda.
In realtà si tratta di un'altra persona completamente estranea.
DALLE BALLE DI FINE SEC. XIX ALLE BALLE DI INIZIO SEC. XXI. Dopo pubblicato, nel 1885, il romanzo "Il Muto di Gallura" dello scrittore sassarese Enrico Costa, molto è stato scritto sull'argomento, in maniera inesatta modificando la realtà relativa a fatti e persone coinvolte. In seguito a ricerche in loco e su fondi archivistici, ci si ripromette di rilevare gli errori e riportare il tutto il più possibile aderente alla realtà di spazio e tempo nella quale si svolsero le vicende storiche.
La foto compare in diverse brochure relative all'agriturismo Il Muto di Gallura.
Nella didascalia allegata è specificato che si tratta del nonno del titolare dell'azienda.
In realtà si tratta di un'altra persona completamente estranea.
Anche da queste parti:
https://www.ilmessaggerosardo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4706:pescara-21-maggio-%E2%80%93-proiezione-%E2%80%9Cil-muto-di-gallura%E2%80%9D&catid=640&Itemid=126
C'è il solito killer infallibile che da solo uccide 70 persone.
Ma informarsi in po' prima di scrivere castronerie costa troppo.
Riesce difficile pensare che all'epoca nella fazione dei Mamia esistessero 70 soggetti da identificare come nemici da uccidere da parte di uno solo. Senza contare gli individui uccisi dagli altri sia da una parte che dall'altra.
Ancora su questo di yt:
https://www.youtube.com/watch?v=UvyBJc9cSi0
L’autore si propone di separare le vicende reali da quelle romanzate, invece continua a mescolare alla c.d.c. e ne viene fuori una specie di mazzavrissa.
Interessante il Pietro Pileri
con tanto di foto… ma chi era? All’epoca non vi era nessuno con quel nome.
I Pileri erano: Salvatore (cognato di Vasa) con il fratello Domenico. Un altro fratello Giovanni era morto quarantenne nel 1846. Erano figli di Giovanni Tommaso Pileri e di Filippa Casu.
Giovanni Tommaso Pileri coniuge di Filippa Casu era fratello di Giovanni Michele (1796-1871) e di Antonio (1802-1852). C’era anche una sorella chiamata Maria Maddalena.
Nessun Pietro né allora e né prima.
Di recente pubblicazione:
https://www.youtube.com/watch?v=UvyBJc9cSi0
Notevole, in quanto assembla le balle di Costa, del film recente, ed altre raccolte in giro.
Già dall'apertura si capisce l'andazzo; "la faida che ha sconvolto l'Italia... ben 70 omicidi una catena di omicidi nel paese di 300 anime".
Ma si può essere più stravaganti.
Addirittura tutta l'Italia ne fu sconvolta, ma da dove le prendono?
70 morti in un paese di 300 anime. Il paese a cui si riferisce credo sia Aggius dove nella realtà dei suoi abitanti non ne fu ucciso nemmeno uno.
Gli unici uccisi ivi residenti furono i due Mamia padre e figlio, ma non erano di Aggius, bensì di Vignola. Dopo la lite con Vasa si trasferirono in paese perché si sentivano più sicuri che nelle campagne.
Le cosiddette “PACI DI
AGGIUS”, del 26 maggio 1856, posero fine alla faida tra Vasa e Mamia,
come riportato da Costa e da altri illustri storici in epoca successiva. In
realtà furono celebrate… a Tempio il 29 maggio
1856, come risulta da documenti ufficiali e da testimonianze dirette di chi
vi partecipò.
Una storia
che si è sempre propagata, grazie alle innumerevoli pubblicazioni cartacee e
confermata dal film, riguarda Antonio Mamia. Costui avrebbe vissuto da latitante per ben 17 anni.
Il Mamia era nato nel 1803. Nel 1832, all’età di 29 anni, si sposò da uomo libero. Negli anni successivi
è accertato che non era latitante; qualche tempo prima dell’inizio della faida
fu eletto anche consigliere comunale.
Per racimolare 17 anni di latitanza avrebbe dovuto darsi alla macchia all’età di 10 anni circa. Che sia una balla anche questa?